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Liste d’attesa: le novità dalla Regione

Con una circolare del 13 maggio, la Regione Veneto chiarisce come attivare il percorso di tutela in caso non si riesca a prenotare una prestazione sanitaria nei tempi previsti

Hai bisogno di un esame o una visita specialistica ma il CUP non è stato in grado di darti un appuntamento entro i termini previsti dalla classe di priorità dell’impegnativa? Ora è ufficiale, puoi chiedere di prenotare la prestazione nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria – quindi privatamente in ospedale – pagando solo un importo pari al ticket, ove previsto. La Regione Veneto infatti ha finalmente chiarito come attivare il “percorso di tutela” previsto dalla legge in caso il sistema sanitario pubblico non sia in grado di erogare una prestazione secondo i tempi previsti. La circolare del 13 maggio, a firma del Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale Massimo Annicchiarico, arriva dopo la campagna promossa dai sindacati dei pensionati Spi, Fnp e Uilp nel 2023 e ripresa nel 2024 proprio sul percorso di tutela.

La Regione recepisce così quanto previsto dal Decreto legislativo 124 del 1998, che stabilisce all’art. 3 comma XIII quanto segue: “Qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato (…) l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell’azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti“.

Quindi se il CUP ha fissato il tuo appuntamento oltre il termine previsto dalla classe di priorità dell’impegnativa, puoi chiedere di fruire della prestazione nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria. Come? È necessario inviare una raccomandata A/R (o una pec) al Direttore Generale dell’Azienda sanitaria con oggetto “Istanza per erogazione di prestazione in regime di attività libero professionale intramuraria ex art. 3 comma XIII, D. Lgs. 124/1998“. Nella comunicazione è sufficiente chiedere di fruire della prestazione nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria, allegando l’impegnativa del medico, in cui è indicata la classe di priorità, e il promemoria del CUP, da cui si evince che la data dell’appuntamento non rispetta i tempi previsti.

A questo punto l’Aulss prende in carico l’utente e risponde al suo bisogno attraverso i canali istituzionali, fissando un appuntamento che rispetti la classe di priorità. L’utente dovrà pagare solo una quota pari al ticket previsto.

ATTENZIONE: in nessun caso è previsto il rimborso di prestazioni effettuate dal cittadino in regime di libera professione diverso dalla intramuraria. Quindi, se si decide di prenotare la prestazione in autonomia in regime privato non si avrà diritto ad alcun rimborso.

Il percorso di tutela è sicuramente uno strumento utile per garantire a tutti il diritto alla salute e alla cura, come previsto dalla Costituzione, ma dovrebbe essere utilizzato come misura straordinaria, perché comunque attinge a risorse pubbliche. Quello che serve, e che i sindacati chiedono da tempo, è un aumento del finanziamento e un piano straordinario di assunzioni per adeguare il sistema sanitario pubblico alla domanda di salute della popolazione, che è destinata a crescere visto il quadro demografico attuale e futuro.

Immagine di Freepik

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