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A Padova il 29 ottobre la manifestazione dello Spi Cgil Veneto

Appuntamento in Piazza Cavour nell’ambito della mobilitazione nazionale del sindacato dei pensionati della Cgil per dare forza e potere a pensioni e salari

Il governo prepara un’altra legge di bilancio che impoverisce il Paese. Non possiamo permettercelo!

Per questo, dal 28 al 31 ottobre lo Spi Cgil scende in piazza in tutt’Italia. In Veneto l’appuntamento è per martedì 29 ottobre 2024, alle 10.00, in Piazza Cavour a Padova, con la partecipazione della segretaria generale dello Spi Cgil nazionale Tania Scacchetti.

Partecipa anche tu! Contatta lo Spi Cgil della tua zona (clicca qui per trovare i contatti)

LE RAGIONI DELLA MOBILITAZIONE

La legge sulla non autosufficienza, conquistata grazie alle mobilitazioni dei sindacati, è ancora inattuata: mancano i finanziamenti per garantire a tutti e tutte il diritto alle cure e all’assistenza.

La legge sulla autonomia differenziata approvata dal Parlamento non garantisce uguali diritti per cittadini e cittadine d’Italia e peggiorerà anche l’economia e lo stato sociale del Veneto

Tutte le pensioni hanno diritto a conservare il proprio valore nel tempo, non vanno penalizzati coloro che hanno sempre rispettato le regole, versato i contributi e pagato le tasse.

Oggi la tassazione su pensionati e pensionate pesa il doppio della media europea. Vogliamo una forte riduzione delle tasse a lavoratori/trici e pensionati/e, attraverso una riforma fiscale realmente redistributiva che risponda a criteri di equità, solidarietà, progressività, a favore dei redditi medi e bassi.

L’inflazione cumulata negli ultimi anni pari al 17,3% ha eroso drasticamente il potere d’acquisto delle pensioni, soprattutto delle più basse, per le quali l’inflazione reale è stata al 22,3%, costringendo pensionati e pensionate a tagliare le spese e rinunciare a beni essenziali e cure.
La rivalutazione dell’1% non potrà mai recuperare i 20 punti percentuali persi!

L’impoverimento del servizio sanitario pubblico, la mancanza di personale e le lunghe liste d’attesa hanno costretto cittadini e cittadine a rinunciare alle cure oppure a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria servizi e prestazioni. Servono ingenti investimenti e un piano di assunzioni straordinario nel sistema sanitario pubblico.

Vogliamo un lavoro stabile, sicuro, tutelato e dignitoso anche per garantire un sistema di welfare universale.

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