Sindacato Pensionati Italiani Veneto

Cerca
Close this search box.

Verona, due incontri sulla sanità veronese e veneta

Liste di attesa, carenza di medici di base, non autosufficienza: due incontri per illustrare la lotta e le proposte dello Spi Cgil

Martedì 25 giugno alle ore 16.00 in sala conferenze del Centro Tommasoli di via Perini 7 a Verona, quartiere di Borgo Venezia, e venerdì 28 giugno alle ore 16.00 in sala consiliare di Piazza del Popolo a San Michele Extra a Verona, lo Spi Cgil Verona propone due incontri dedicati ai temi irrisolti della sanità veronese e veneta, comprendenti le questioni delle liste di attesa, dei medici di medicina generale e della non autosufficienza. Con introduzione di Mario Micheletto, il Segretario generale Spi Cgil Verona Adriano Filice illustrerà le proposte e le iniziative di lotte portate avanti dal Sindacato dei pensionati della Cgil a favore di anziani e categorie deboli.

“Gli incontri proposti affrontano i tre temi (liste di attesa, carenza medici di base, non autosufficienza)  che registrano la crisi della sanità. Si tratta di servizi che sono centrali nella vita di pensionate e pensionati e, in generale per le persone, in particolare le più fragili, che hanno assoluto bisogno di servizi di prossimità” spiega Filice.

“A fronte di pensioni il cui importo medio lordo, nel veronese, è appena di 1.175 euro al mese (circa 1.550 euro per gli uomini e 850 euro per le donne) i servizi sanitari essenziali non vengono erogati con la tempestività dovuta, costringendo, chi ne ha la possibilità, a rivolgersi ai privati, mentre gli altri deve rinviare o rinunciare alle cure” continua il Segretario.

“La mancanza di più 200 medici di base soltanto nel veronese (circa un quarto del totale) e la stasi della mini riforma che avrebbe dovuto trasformare le ex guardie mediche in medici ‘distrettuali’, destinati cioè a raccogliere i pazienti rimasti privi di medico di base, rappresentano un dato strutturale in continuo peggioramento. Questa crisi richiede un completo ripensamento della professione, dell’organizzazione sanitaria sul territorio e delle risorse ad essa dedicate. Ci chiediamo quale sia la forza politica o istituzionale che si voglia far carico di promuovere tale cambiamento e di restituire ai cittadini, alle pensionate e ai pensionati, i servizi e i diritti che sono stati inculcati in questi anni” sottolinea Filice.

“Verona e il Veneto, assieme al resto del Paese, sono seduti su una polveriera demografica che la politica ad ogni livello si ostina a non volere prendere in seria considerazione” aggiunge Filice. “E’ di pochi giorni fa l’analisi non del tutto tranquillizzante del Consiglio di Vigilanza dell’Inps sul rischio che correrebbe la stabilità dei conti dell’Istituto a fronte della stasi della natalità; la parallela crescita degli over 65enni e il dilagare della precarietà del lavoro”.

“Secondo le proiezioni della Cgil Veneto gli anziani sono destinati a passare ovunque da circa un quarto della popolazione a circa un terzo nel giro di 10 anni, con ovvie conseguenze negative anche sulla contrazione della popolazione in età da lavoro. Già oggi secondo una analisi del Cresme commissionata e resa nota dallo stesso Comune di Verona, nella città scaligera i giovani dai 15 ai 34 anni sono meno numerosi degli anziani”.

“Si aggiunga – prosegue Filice – che le carriere lavorative oggi sono discontinue, in quanto segnate dalla precarietà del lavoro, il che rende, in prospettiva, il flusso di contribuzione ai fini pensionistici insufficiente non soltanto a garantire pensioni dignitosi ai singoli, ma anche a sostenere il sistema”.

“Servono strumenti nuovi come le pensioni di garanzia per i giovani e il riconoscimento del lavoro di cura svolto da donne e caregiver. L’individualismo, l’egoismo e spesso il livore sociale che hanno caratterizzato le politiche degli ultimi anni su lavoro, pensioni, assistenza sociale stanno segando il ramo sul quale siamo tutti seduti. Bisogna cambiare rotta!” sollecita il Segretario Spi Cgil. “Bisogna ascoltare il grido di dolore di tantissime famiglie costrette a cercare disperatamente risorse di cui non dispongono e non possono disporre per provvedere all’assistenza dei propri anziani non autosufficienti. L’invecchiamento è un problema sociale che attualmente viene scaricato quasi per intero sulle famiglie”.

.

Post correlati

SPI CGIL Veneto

Iscriviti subito alla nostra Newsletter

Ricevi tutte le notizie

compila i campi

Dichiaro di aver letto e compreso la vostra Privacy Policy.*

Continuando a navigare nel sito acconsenti all'uso di Cookie Tecnici neccessari che permettono di offrire la migliore esperienza di navigazione, come descritto nell'informatva sulla privacy.